martedì 20 maggio 2008

Mamma mia, come passa il tempo!

Da dieci anni, ormai, scrivo regolarmente su Illustrazione Ticinese. Io lo definisco il mio “hobby”, perché mi dà la possibilità di fare davvero quello che mi piace, a cominciare dalle interviste agli alunni delle scuole elementari della Svizzera italiana. L’idea mi è venuta ascoltando chiacchierare le mie figlie ancora piccole. Così mi sono detta: perché non dar voce ai bambini del Cantone? Da allora ho incontrato più di 60 classi, quindi potete immaginarvi quante ne ho sentite! E per voi le ho trascritte…
Per anni ho anche girato il Ticino in lungo e in largo per realizzare il sondaggio che è una delle rubriche fisse, sempre molto gradite. Oggi, “viaggia” per me il fotografo Stefano Ember. Perciò, se vi fermerà per strada, siate gentili e rispondetegli. Sono io che lo mando…. E infine, ogni tanto, ho l’onore di intervistare personaggi più o meno famosi della nostra realtà locale. Ricordo con grande affetto l’incontro con Mariuccia Medici. Allora aveva 92 e mi raccontava con grande serenità che era pronta per l’aldilà. La morte non le faceva paura. A febbraio ha compiuto 98 anni…
Dimenticavo: mi chiamo Lorenza Storni e prima di scrivere per Illustrazione Ticinese ho lavorato al Corriere del Ticino e al Giornale del Popolo.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Lorenza, sono una studentessa di comunicazione all'USI e mi sono sempre chiesta quale fossero le differenze principali tra scrivere per un quotidiano e fare la redattrice di un magazine. Cosa è più divertente? ciao Chicca

Anonimo ha detto...

Ciao Chicca,
difficile dire se sia più divertente lavorare per un quotidiano o per un magazine. Dipende dalle siutazioni con le quali si è confrontati. Sicuramente ci sono delle grandi differenze. La prima sono i ritmi. In un quotidiano sei costretto a "riempiere" ogni giorno le pagine che hai a disposizione, sempre pronto in ogni momento a ribaltare tutto a dipendenza degli avvenimenti. Penso in particolare a gravi incidenti stradali, rapine, omicidi, ecc. La seconda differenza è che quando lavori in cronaca non hai orari, ma è molto stimoltante perchè ogni giorno è diverso. La terza differenza è che spesso ti devi fidare del tuo intuito e delle tue fonti, senza poterle verificare per mancanza di tempo. Lavorando per un magazine questo non succede. Io ho il privilegio di poter scegliere cosa fare, ho il tempo per farlo bene (spero!) ed anche per sottoporlo ai miei interlocutori per una verifica. A volte, però, rimpiango di non lavorare più per un quotidiano. E ti faccio un esempio recente. Mi sarebbe piaciuto molto far parte del gruppo di colleghi che hanno trascorso un mese alle officine di Bellinzona, raccontando la storia dello sciopero e dei vari drammi umani.
Spero, così, di essere riuscita, almeno in parte, a risponderti.
Ciao e auguri per i tuoi studi

Lorenza

Anonimo ha detto...

@lorenza, grazie mille della tua risposta! Molto gentile!! Per tranquillizzarti...trovo che tu scriva i tuoi pezzi molto bene :-) Il mio dubbio sorgeva anche dal fatto che nella scrittura per un quotidiano, mi sembra vi sia meno spazio per la cretività, cosa a cui invece in un magazine puoi dare ampio respiro... ma forse mi illudo :-O